Quale dev’ essere l’obiettivo di un intervento di promozione alla lettura?


Che i ragazzi si divertano? Anche.
Che ci sia una bella messa in scena? Ma certo.
Che i libri vengano letti bene? Naturalmente.

Altro?
Ma certo che c’è altro!!!

Manca l’obiettivo più importante:


  • che ai ragazzi venga voglia di leggere i libri che sono stati loro presentati,
  • che venga loro voglia di andare in biblioteca o in libreria a procurarsi quei testi.

Per fare questo serve che gli interventi vengano portati avanti da persone specializzate nella promozione alla lettura.

Chi si occupa professionalmente di promozione alla lettura deve avere competenze pedagogiche per gestire nel migliore dei modi il rapporto con i ragazzi, sociologiche per conoscere i loro modelli e gli stili di consumo culturale e no, ma soprattutto dev’essere qualcuno che conosca molto bene i libri, che ne segua la continua evoluzione, che sia quotidianamente aggiornato sulle novità e sui gusti delle nuove generazioni, non per assecondarle (ma neppure per contrastarle, per la verità), ma semplicemente per farne un ponte di collegamento e di relazione, una base comune di comunicazione.


Quindi che non si parli di animazione, per carità!

Semmai, visto i dati di diffusione della lettura in Italia, di Rianimazione (in senso sanitario, però).
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